Quando mangiamo un dolce, dobbiamo pensare che quella è la creazione di una persona, che l’ha ideato, ne ha scelto gli ingredienti, ha scelto come unirli, ne ha scelto la forma; ha scelto di dare origine a sapori, consistenze e colori per dar piacere, far sorridere e far sentire meglio sé stessa e gli altri.
Sicuramente è così per Francesca Minnetti, la dolce pasticciera del Gianfornaio, colei che si destreggia nell’impresa di creare prodotti healthy e contemporaneamente golosissimi, davvero per tutti.
Non si ferma però ad una sola tipologia di dolci: passa da quelli più leggeri, a quelli pieni di burro e cioccolato, alle cupcakes e alle torte di compleanno personalizzate!
La sua è davvero una Rivoluzione delle Torte, una rivoluzione con il sorriso!
Tu sei giovanissima: da piccola, cosa sognavi di fare?
Sicuramente non la pasticciera! Se ci ripenso, mi sembra di vivere quasi un’altra vita, rispetto a quella che mi ero prefissata! È stato completamente uno stravolgimento di tutti i miei piani. Prima dei 18 anni, non ero assolutamente in grado di cucinarmi nulla da sola, anche se ho sempre avuto un estro artistico e ho sempre avuto la voglia di avere “le mani in pasta”. Infatti nasco come decoratrice di torte.
Ho fatto il Liceo classico, mi sono iscritta ad Ingegneria Gestionale e durante il primo anno di università, nel 2013, guardando un programma su Real Time, c’era il Cake designer Ardovino, uno dei più conosciuti a livello nazionale: così ho conosciuto questo mondo.
Quindi come hai iniziato il tuo percorso?
Sono fortunata, perché hanno aperto vicino a me un negozio di pasta da zucchero, con articoli per la decorazione di dolci ed è stato aperto solo un paio d’anni: senza di quello, non avrei mai iniziato. Quindi ho iniziato a fare torte per la famiglia e per gli amici, continuando a dare gli esami all’università, finché non ho iniziato a fare delle competizioni: la prima, under 25, era un contest con il tema “la Belle Époque” e l’ho vinto. Questo mi ha dato la carica!
Poi mi sono trovata ad un bivio, perché c’era questa passione che cresceva e dall’altro lato, l’università iniziava ad essere sempre più pesante, quindi non sapevo che fare. Avevo paura di mollare tutto per quella che in quel momento era solo una passione, quindi uno non sa mai fin dove una passione si possa sopportare anche dal punto di vista lavorativo.
Poi la Grecia…
Poi ho avuto la fortuna di incontrare un ragazzo, il fidanzato di una delle mie attuali migliori amiche, che era di origine greca ed era amico del proprietario di un resort in Grecia, in un’isola delle Sporadi. Lì cercavano una ragazza italiana che si occupasse della pasticceria.
Io avevo 21 anni e ho detto sì! Ho mollato tutto: ho fatto la mia prima stagione fuori per 4 mesi. È stato bellissimo. Lì ho capito che avrei potuto fare questo lavoro ogni giorno, senza sosta. Tornata a Roma, ho fatto l’esame di calcolo delle probabilità: ho preso 18 e ho detto basta, non ce la facevo più. Ho deciso di buttarmi completamente in questo mondo: ho fatto il corso professionale di pasticceria e da lì non ho più lasciato.
Al Gianfornaio come sei approdata?
Al Gianfornaio sono approdata nel Gennaio 2018, di ritorno da una delle stagioni in Grecia. Ho inviato il mio curriculum e mi hanno accolta nella loro grande famiglia, perché loro davvero sono grandi, sia a livello professionale che umano. Soprattutto il Signor Massimo, che io considero un padre. È una persona che ha tanto da insegnare: ci mette il cuore. Quella è casa sua e l’ha fatta diventare una seconda casa per ogni dipendente. Anche dopo questo periodo, si sono dimostrati un’ulteriore sicurezza e conferma per tutti.
Quale ruolo avevi agli inizi?
Quando la sede di Prati era aperta la sera, io ero stata presa per fare la pasticceria espressa, per dare piacere ai commensali. Preparavo i dolci a vista! Poi per tanti motivi, si è deciso di chiudere quella fase. Adesso è stato aperto il locale a Viale Libia e quindi le energie si sono poi trasferite altrove ed è andata molto molto bene!
Speriamo di espanderci sempre di più: quello è il progetto. Il Signor Massimo è un futurista, è oltre e ci azzecca sempre!
C’è stato un grande cambiamento su cui loro hanno investito moltissimo, poi purtroppo questa situazione è capitata proprio in un momento in cui stavamo andando verso una svolta dell’azienda ed ora stiamo cercando di ripartire piano piano.
Una svolta in quale direzione?
Ad esempio, nell’ecologia, cercando di fare una linea un pochino più salutare di prodotti. Per la pasticceria abbiamo fatto tutto un rinnovamento, sempre ovviamente seguendo la linea del Gianfornaio, che comunque ha una pasticceria molto tradizionale. Inserire anche banalmente una frolla integrale, le crostatine ai frutti di bosco, fare dei prodotti vegani o più salutari, cercando di ridurre lo zucchero e il burro, è importante, anche perché questo è un po’ il trend del food in questo periodo.
Come funziona il lavoro di voi pasticcieri?
In laboratorio, troviamo una lista con delle richieste e dei prodotti, con le quantità che ogni negozio vuole. Poi per le torte personalizzate, abbiamo il nostro pasticciere che si chiama Massimo Rossi, che è bravissimo, e si occupa delle torte più tradizionali, come la Mimosa, la Moretta e quant’altro, mentre quelle un po’ più particolari sono state affidate a me.
Io ci tengo particolarmente, se posso, cerco di parlare direttamente con il cliente, chiedendo ogni preferenza, per cercare di farle più personalizzate possibili. Cerco sempre di soddisfare il più possibile le richieste, mettendoci sempre il mio, ovviamente, però ecco cerco di avere un rapporto diretto, anche se in un’azienda così grande non è facile.
Per me sono sempre delle grandi soddisfazioni! A volte mi imbarazza che le persone notino che un prodotto è stato pensato da me, fatto da me: è una cosa che mi rende molto contenta.
Anche perché tu hai dato spazio a tutti, anche a chi ama dolci, ma ha problemi di salute, o a chi è vegano per motivi etici!
Esatto, siamo essere umani, ognuno di noi ha le proprie caratteristiche, quindi secondo me è molto importante dare attenzione a tutti. Infatti quando c’erano richieste particolari chiamavano sempre me e sono stata un pochino il tramite per le richieste fuori dall’ordinario.
Poi io mi definisco una pasticciona sempre, voglio creare una categoria a parte: non pasticciere ma pasticcione! Perché è vero seguire le regole della pasticceria ma è vero anche che ognuno ci deve mettere del suo e questo significa a volte anche sbagliare, fare cose insolite e cose sempre diverse, a me questo piace.
Io a volte ho paura di annoiarmi a fare sempre le stesse cose. Infatti sono contenta perché in azienda mi hanno sempre fatto fare cose diverse, permettendomi di sperimentare anche in ambiti: mi hanno dato fiducia e per questo li ringrazierò sempre, non è da tutti!
Hanno colto questa mia voglia di fare cose diverse.
È un’azienda grande e i pasticcieri che ci sono, sono validi e sono lì da sempre!
Bisogna però comunque seguire il cambiamento, anche perché facciamo di tutto, dalla colazione all’aperitivo.
Come sta andando?
È in crescita, ogni settimana vediamo dei miglioramenti!
Come mai “La Rivoluzione delle torte”?
La Rivoluzione delle torte è un nome strano che ho dovuto inventare proprio per quel contest cui accennavo prima. Ho pensato << Ma a te, questo lavoro, cosa ha portato? >>.
Ho cercato di dare un’interpretazione personale: per me questo lavoro è stato una vera Rivoluzione, perché avevo pensato a tutto tranne che a fare questo mestiere! Quindi ho trovato questo nome, che trovo divertente e insolito.
Poi è una rivoluzione nella rivoluzione, perché tu passi dall’healthy cookie alla torta brownie!
Esatto! Poi ti dirò, io non sono assolutamente un’amante dei dolci! Questa cosa è incredibile. Non lo sono mai stata, sono sempre stata molto più per il salato (pizza, pasta, più grasso era, meglio era!) e quindi mi piace spaziare in tutto e per tutto. Dipende anche molto da come mi sento. È un po’ come l’arte: a volte mi piace sperimentare verso il salutare, altre volte verso cose più grasse! Il Signor Massimo me lo dice sempre, che io ho una mente golosissima!
Cosa preferisci cucinare?
Ciò che mi piace di più è fare torte e dolci da forno di qualsiasi genere. L’unica cosa che non mi piace, sono i cornetti. Oltretutto io non ho mai fatto colazione all’italiana, a me piace moltissimo fare colazione con lo yogurt greco, il miele, la frutta secca, quando posso, o la colazione salata!
Quindi qual è il tuo dolce preferito?
La cheescake, in qualsiasi modo, forma e ingrediente!
E poi ho una grandissima passione per gli strudel e mi piace sperimentarli con qualsiasi ingrediente, anche a seconda della stagionalità. Uno che mi era piaciuto moltissimo fu quello con mango e lime, veramente molto buono e fresco, e poi quello con i frutti di bosco, perché li adoro, soprattutto i lamponi.
E poi amo il pistacchio!
Però se posso mi piace sempre inserire una nota salata. Per un periodo abbiamo fatto degli eventi con delle collaborazioni con aziende di vini e birre e facevamo piccole degustazioni: preparavamo un menù abbinato e una volta preparai un dolce con cioccolato, mandorle salate e caramello ed era una cosa buonissima!
Mi piace giocare con i contrasti e con le consistenze!
I vostri dolci sono anche molto belli e piacevoli alla vista!
Puntiamo molto sull’estetica, perché anche quella è molto importante: i Greci ce l’hanno sempre detto!
Io sono contenta, perché al Gianfornaio si trova di tutto, della nostra tradizione laziale, romana e poi italiana! Quindi l’introduzione di prodotti adatti a chi sta più attento alla linea o all’etica è un cambiamento importante e necessario, anche perché non siamo andati ad intaccare la bontà: abbiamo delle materie prime che sono molto buone, quindi su questo possiamo essere forti. Il progetto è anche andare verso l’eco green e il plastic free.
È importante avere un prodotto che abbia una forma carina, allegra, che metta di buon umore! Noi puntiamo molto anche sul servizio, quindi i piattini in stile inglese decorati, ad esempio: c’è uno stile di fondo del Gianfornaio, che si riconosce subito, anche nel locale e nell’esposizione dei prodotti.
Sei felice del tuo lavoro?
Mi dà molte soddisfazioni. A volte rimango senza parole per le reazioni delle persone. Mi rendo conto che si regalano emozioni, quindi a volte pensi di aver fatto una piccola cosa e invece hai reso felice una persona: è una cosa bella. Anche poter stare insieme ad un tavolo e fare una foto con un nostro prodotto, per me è una cosa importante ed è una cosa su cui dobbiamo puntare. Anche le persone magari legano dei ricordi a dei prodotti!
Hai altri progetti per il futuro, ad esempio aprire un laboratorio?
Ora più che altro cerco un pochino di serenità: sto cercando di puntare a dei valori che magari sono scontati, come l’amicizia o la famiglia, che in questo momento sono più forti.
Però a livello professionale, sono aperta a tutto! Io non mi sono fermata in un posto per più di 6 mesi/1 anno, quindi se sono ancora al Gianfornaio dopo 2 anni e mezzo, un motivo c’è! Però io ho una mia forte personalità, quindi se un domani ci fosse un’insegna su un negozio con scritto “La Rivoluzione delle torte”, io sarei felicissima. Non lo so, vediamo.
Rimango sempre con i piedi per terra, chi lo sa.
Come dice sempre mio zio, “viviamo sempre, non alla giornata, ma alla mezza giornata”, basta che si vive bene!”
I progetti vanno fatti, perché ti spingono a dare sempre il meglio di te, però uno si deve anche godere il presente e le cose importanti. Io penso che questi due mesi di blocco ci hanno insegnato che può accadere di tutto, quindi bisogna fare progetti ma vivendo il momento!
Io mi sto prendendo cura di me: voglio riscoprire un po’ Francesca, piuttosto che la pasticciona della Rivoluzione delle torte!
Una cosa per cui ringrazio sempre è che ho capito presto quello che era il mio destino, perché non è facile capire come uno vuole investire i propri giorni. Io non so dove sarò tra 10 anni ma so che farò questo lavoro e non me ne pento.
Infatti una cosa che consiglio sempre a tutti è se si ha una passione, di seguirla, perché anche se una strada difficile o insolita, porta a dei risultati. Né io né tutta la mia famiglia immaginavamo che sarei riuscita a fare la pasticciera! Spero anzi di avviare una generazione familiare che faccia questo lavoro!
La cosa bella è che tu rimani sempre solare e sorridente!
Le persone pensano che io viva in un mondo tutto mio, ne sono consapevole! Ma io sono soddisfatta di questo: ho il mio modo di vedere le cose e di affrontare le difficoltà. Sono sempre positiva!
Quando mi sveglio presto la mattina, entro lì dentro e sento l’odore dei cornetti: così la giornata parte bene! Cerco sempre di guardare il positivo in tutto e in tutti!
Ogni cosa la vivi con i tuoi tempi ed i tuoi modi di affrontarla. Tirare fuori le emozioni fa sempre bene e ognuno trova il proprio modo di farlo. Il mio magari è fare dolci, poi ognuno ha il proprio, ma prendersi del tempo con sé stessi, è giusto!
Ora, che siate amanti della bomba calorica o appassionati di healthy food, non vi resta che andare a provare i suoi dolci, in una delle sedi del Gianfornaio! E magari chissà, avrete anche la fortuna di sentirvi addosso e sul palato, un po’ della sua positività travolgente.
Ludovica Aprico
Il Gianfornaio
- Testaccio: Via Marmorata 159
- Ponte Milvio: L.go Maresciallo Diaz
- Prati: Via dei Gracchi 179
- Eur L.go Apollinaire 5-7
- Parioli: V.le dei Parioli 95E
- Libia: Piazza Palombara Sabina 26