Di cosa abbiamo tutti bisogno in questo periodo?
Tra le altre cose, anche di cibo fresco, sicuramente appagante, salutare e che ci porti con la mente in vacanza, magari dove non possiamo andare.
Vitaminas24 ha voglia di farci questo regalo, non solo oggi, ma da quando ha aperto!
L’anima di Vitaminas è fatta di questi principi e obiettivi quotidiani:
rispetto per gli animali e per la loro libertà;
rispetto per la terra e per le materie prime, ché rimangano pure;
rispetto per l’aria, cercando di ridurre le emissioni attraverso la filiera corta delle aziende agricole della zona;
rispetto per il pianeta, utilizzando piatti e stoviglie biodegradabili
e rispetto per il cliente, che deve essere trattato come un amico, sentirsi a suo agio e in un’atmosfera rilassante e familiare!
Ne ho parlato con Francesco , uno dei gestori, insieme a Francesco e Giuliana, amici tra di loro e amici dei clienti: “ti dovresti trovare nelle condizioni di quando vai a casa di un amico, vedi cos’ha di buono, lo scegli e te lo mangi, con la simpatia e l’informalità di persone che stanno lì e che ti accolgono.”
Come nasce l’idea?
Nasce nel 2011, come laboratorio. Siamo tre amici che hanno deciso di fare qualcosa di buono nella vita! Ci siamo detti “Facciamo così, frulliamo e centrifughiamo frutta e verdura!”, che ci sembrava la cosa più buona e sana da fare. Siccome uno dei tre è brasiliano e aveva un po’ di nostalgia di casa, abbiamo fatto in modo di trovare della frutta tropicale, che ha un sacco di vitamine: ci si cura con quella frutta!
Dunque, siamo riusciti a recuperare 14 tipi di frutta tropicale, nel modo più naturale possibile. Noi lavoriamo sempre a km 0, con prodotti di stagione e quanto più prossimi possibile. In questo caso, l’Amazzonia era il posto più prossimo dove trovare la frutta tropicale.
Quindi abbiamo trovato questo modo di importazione che si basa semplicemente sulla catena del freddo: la raccolgono matura, congelano la polpa, senza neanche un conservante, ci arriva nel congelatore e quando ci serve, prendiamo il nostro panetto e frulliamo.
Facevamo solo frullati, centrifughe, Batidas e cremolati, che sono un po’ la particolarità brasiliana del Vitaminas, le famose Na tigela, che sono dei cremolati di frutta tropicale, quindi da mangiare al cucchiaio, serviti nelle tigele. La Açaí na tigela è la bacca amazzonica forse più famosa, che ha delle proprietà energetiche incredibili. Spesso si usa anche come sostitutivo del pasto. Il cremolato di na tigela è costituito da queste bacche, banana, muslei e un pizzico di guaranà, per chi deve affrontare qualche attività sportiva!
Siete riusciti dunque a creare ricette particolari, rispettando l’ambiente!
Su questo non scherziamo, è il nostro obiettivo principale. Noi nasciamo per fare cose buone, ma se una cosa fa bene a noi e non fa bene all’ambiente, in realtà non fa bene a nessuno, basta essere un minimo lungimiranti. Infatti ultimamente ci fregiamo del titolo di future friendly food, cioè il cibo che è buono adesso ma fa male domani, non è un cibo buono né per noi né per nessun altro, quindi stiamo attentissimi sia nella preparazione sia negli scarti; siamo 100% plastic free, tutti i contenitori che usiamo per il trasporto e il delivery sono in polpa di cellulosa e resina di mais.
L’obiettivo è che quello che scartiamo torni ad essere concime per la terra, che così ci ridà qualcosa di buono.
Le persone ci chiedevano sempre perché non cucinassimo anche qualcosa da mangiare. Nel 2013 quindi, ci siamo trasferiti su un’altra strada, a 70 metri di distanza, e continuando con le nostre idee, abbiamo cominciato a cucinare sempre o frutta o verdura: seguendo la cucina vegetariana e vegana, siamo diventati realmente un bistrot. Facciamo cucina stagionale, per lo più certificata biologica.
Quando non è certificata biologica è perché conosciamo il contadino che ha il banco nel nostro quartiere, sappiamo come coltiva e sappiamo che ci dà solo prodotti che la natura ha creato.
È stato complicato trovare i produttori?
Inizialmente sì, perché col tempo il biologico è diventato un po’ una moda commerciale. Nel 2011 era ancora più di nicchia, specialmente per alcuni prodotti, come le birre. Quindi la ricerca del biologico buono non è stata facilissima. Soprattutto, il biologico alla portata di tutti, perché non volevamo che fosse solo un diritto per chi poteva spendere un sacco di soldi. Oggi, dopo 8 anni, abbiamo qualsiasi cosa, dalla vodka all’amaro, nonostante sugli alcolici non fosse facilissimo.
Avete anche piatti con prodotti di origine animale?
Quando utilizziamo derivati animali, ad esempio i formaggi, stiamo attentissimi a dove li prendiamo. Ci riforniamo da una cooperativa biologica (si chiama Biosolidale) che raccoglie i produttori agricoli dell’Interland Romano, anche piccoli, per cui non faccio venire un furgone da noi per una caciottina: sarebbe un po’ controproducente per l’ambiente.
Mi ha colpita la vostra attenzione alla stagionalità!
La cosa interessante è che la natura è semplice: in base alla stagione in cui ti trovi, ti dà quello che ti serve! Ad esempio, d’inverno ti dà gli agrumi perché ti serve la vitamina C. In Amazzonia, ad esempio, c’è l’acerola, che ha 36 volte la quantità di vitamina C dell’arancia: hanno questi frutti con un concentrato pazzesco, perché magari con un clima estremo c’è bisogno di tanta vitamina.
Visto che riuscite a colpire con i vostri piatti anche gli amanti della carne, in qualche modo riuscite ad operare un cambiamento!
Sì, perché si pensa che per mangiare bene, le cose non devono essere saporite. Il nostro approccio è invece semplicemente quello di prendere la frutta e la verdura che ci dà la stagione e ricettarle in tutti i modi possibili. Non ha senso fare una cosa se non sa di niente.
E siamo tutti d’accordo!
Grazie a queste realtà, che ci consentono di migliorare il pianeta e la nostra salute, con più facilità e gusto.
Trovate il trio di Vitaminas al Pigneto e attenzione, non fatevi rubare i piatti: la disponibilità dipende dalla natura, mentre la velocità nel non farla terminare, dipende dalle vostre gambe!